Mi chiamo Vito Fascina e ho 17 anni. Vengo da Bari e sono un rapper. Nonostante la mia giovane età, posso già ritenermi abbastanza esperto, in quanto ho già calcato palchi importanti che mi hanno aiutato nella mia teatralità e nella mia presenza scenica.

La musica mi accompagna ogni giorno, anche quando  il tempo scarseggia. Frequento una scuola impegnativa, ma nonostante ciò, riesco a dedicarmi con dedizione e con perseveranza alla mia arte. Ho intrapreso un percorso con la consapevolezza di essere uno dei tanti, ma con la volontà decisa di affermarmi come l'unico fra tanti e con la speranza che l'Italia possa guardare questo tipo di musica con meno diffidenza e con più apertura.

Ho cominciato col rap a 13 anni, ma la mia avventura nel mondo della musica è cominciata all'età di appena 4 anni, quando arrivai alla terza audizione dello "Zecchino d'Oro", arrivando ad un passo dal traguardo. Durante la mia infanzia, ho saputo assaporare il gusto della musica anche grazie a mia madre, che ogni pomeriggio metteva un vinile nel giradischi e mi chiedeva di cantare le canzoni. Ho insistito con il canto, seppur non avendo una tecnica specifica, fino all'estate del 2011, quando, in un villaggio, mi chiesero di cantare una canzone di Emis Killa. Fu una bellissima esperienza e da quel giorno ho cominciato a produrre autonomamente i testi, scrivendoli e incidendoli. 

Come già detto in partenza, esibirmi dal vivo sin da subito mi ha aiutato tanto a essere sciolto, spensierato, essere me stesso. Tra vari concorsi, poi, mi sono esibito anche in televisione. Sono stato  a "Senza Parole", programma di Antonella Clerici in cui venni presentato da Antonello Venditti. 

Sono all'attivo con il mio disco chiamato "Point of Review" e sto lavorando a un progetto nuovo. "Point of Review" è un disco ampio ma non dispersivo, durante la scrittura mi sono ispirato a me e alla relazione che ho instaurato con gli eventi che hanno segnato il mio ultimo anno: viaggi, ragazze, delusioni d'amore, ricordi estivi, sogni. Tutto è scandito su strumentali che passano dal soft al trap, ispirate ad artisti americani del calibro di Drake, Bryson Tiller e Travis Scott.

Presenterò parte del progetto al Sanremo Open Theatre, con l'aggiunta di pezzi estratti dal nuovo disco. So gia che sarà un'altra  grandissima esperienza,  come del resto il Capodanno in Piazza Bra, dove ho portato a casa il titolo di menzione speciale, ed esibendomi con un mio inciso  sulle note di Maracaibo.

Spero di offrirvi uno spettacolo piacevole, vivo ma anche rilassante, ci vediamo lì.